Guida dei Monasteri di Subiaco: il refettorio una meraviglia segreta!

Guida dei monasteri di Subiaco

Guida dei Monasteri di Subiaco: un tesoro nascosto

Se siete rimasti senza fiato di fronte alle maraviglie nascoste nei vari ambienti del Sacro Speco che normalmente sono aperti al pubblico, non lasciate il Monastero senza aver chiesto alla vostra guida turistica di Subiaco e a Dom Maurizio (priore del monastero di San Benedetto).di aprirvi uno scrigno segreto che i monaci tengono nascosto ai normali visitatori: l’antico refettorio trecentesco.

Guida dei Monasteri di Subiaco: il refettorio del Sacro Speco

Purtroppo non si sa molto sulle decorazioni presenti in questo splendido ambiente, ma sicuramente la grande “Ultima Cena” dipinta sula parete corta di sinistra vale di per se la visita. Il cosi’ detto Maestro trecentesco che ha decorato la parete non ha lasciato traccia alcuna di se, ma i critici pensano che potesse essere un esponente della Scuola Senase o della Scuola Umbra, perche’ lo stile della raffigurazione ricorda fortemente gli affreschi che troviamo in quelle zone.

Monastero del Sacro Speco: l’ultima cena del refettorio antico

Ci sarebbe cosi’ tanto da dire solo su questo affresco, ma sicuramente cio’ che piu’ colpisce e’ la posizione di Giovanni…. teneramente appoggiato a Cristo. Proprio in conformita’ con le rappresentazioni medievali ma anche piu tarde (la piu famosa delle quali e’ quella di Giotto nella Cappella degli Scrovegni ma non dimentichiamo anche il Perugino nel Convento di Fuligno o del Franciabigio nel Cenacolo di San Giusto), il giovane Giovanni, rappresentato quasi con fattezze femminili, giovane e bello, a differenza degli altri raffigurati come adulti, poggia il suo viso sulla spalla di Cristo, a sottolineare il suo particolarare rapporto con il Signore.

Monasteri di Subiaco: la tavola imbandita dell’Ultima Cena

Non manchera’ poi allo sguardo piu’ attento un osservazione sul cibo presente sulla tavola, la tovaglia adagiata sulla mensa, il particolare dei piedi degli Apostoli, ma soprattutto la posizione isolata e inferiore di Giuda rispetto agli altri prescelti. Ma la sala e’ grande, le pareti sono splendidamente decorate, e vi espettano altre sorprese appena piu’ in la.

Il Monastero del sacro Speco: i servizi “buoni” del Refettorio Antico.

GuArdando sulla parete di fondo del refettorio, quella che da verso lo stampino sull’Aniene, in un angolo in pochino scuro della grande stanza, la vostra guida turistica dei Monasteri di Subiaco, vi farà notare dipinti sulla parete una grande serie di piatti, bicchieri e vasellame in genere. Sembrano essere messi in bella mostra su di una credenza. Questo elemento del tutto “terreno” delle decorazioni, in grande contrasto che la rappresentazione dell’ultima cena o dei vari santi, fa sempre sorridere molto i visitatori.

Visita guidata dei monasteri di Subiaco: i consigli della guida


Per vedere questa meraviglia basta lasciare al monastero una piccola offerta e la chiave si girera’ all’interno della serratura della porta aprendovi un luogo incantato.

L’accesso a questo tesoro è abbastanza semplice uscendo con Dom Maurizio di Subiaco nel cortile dei corvi e seguendolo lungo una piccola discesa. Vi sono alcuni scalini per accedervi ma niente di difficoltoso.
Per una visita dell’ antico refettorio bisogna prenotare in anticipo, ma non vi preoccupate, pensera’ a tutto la vostra guida turistica.

Visita il ritratto di San Francesco a Subiaco con Anna Priora

San Francesco a Subiaco

San Francesco a Subiaco: la vostra guida turistica non può non mostrarvelo!

Quando si salgono gli ultimi scalini che portano alla piccola spianata  davanti al Monastero del Sacro Speco, e’ inevitabile subire il fascino di questo luogo incredibile, posto lungo lo strapiombo del Monte Taleo, dove non sembra esserci abbastanza spazio per un monastero, dei monaci, un altare e chissa’ cosa altro ancora.  Poi vi si aprono davanti, una chiesa superiore, completamente affrescata, una chiesa inferiore decorata in ogni suo centimetro e la Sacra Grotta che ospito’ il Santo per circa 3anni.

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La Cappella degli Angeli ai Monasteri di Subiaco

Cappella degli Angeli a Subiaco

La cappella degli Angeli a Subiaco: una visita solo per pochi.

spesso mi sento dire dai gruppi che la visita guidata del Monastero di Santa Scolastica non è bella come quella del Monastero di San Benedetto sempre a Subiaco, perché vi sono pochissimi affreschi. Certo, il monastero del Sacro Speco abbaglia di occhi con tutti i suoi colori, ma anche una guida turistica del Monastero di Santa Scolastica, chiedendo prima il permesso ai monaci, vi può stupire con colori inimmaginabili.

Monastero di Santa Scolastica: cosa vedere.

Se con la vostra guida turistica ,dopo aver attraversato il chiostro rinascimentle e quello gotico, entrando nel chiostro cosmatesco, vi sembra di aver raggiunto l’apoteosi della bellezza, attendete vancora un attimo, perche’ in realta’ dietro una anonima piccola porticina del chiostro si nasconde un vero tesoro: la cappella degli Angeli.

Visita guidata alla Cappella degli Angeli a Subiaco

La mano che l’ha dipinta dovrebbe essere quella del cosi detto Maestro Caldora, lo stesso che ha dipinto le storie di San Benedetto nella chiesa superiore, e che ha rappresentato sulle pareti scene della vita di Cristo, la sua nascita e l’apparizione dell’Arcangelo Gabriele  sotto forma di toro nella grotta.

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Dom Giovanni Sanna: uno stilista in monastero!

Dom Giovanni Sanna

Dom Giovanni Sanna: i monaci di Subiaco sono davvero speciali

Quel giorno di novembre mentre il gruppo che accompagnavo pregava tra le Sacre Mura del Sacro Speco, all’esterno, seduta al sole autunnale chiacchieravo un attimo con Dom Maurizio quando e’ apparso lui: Don Giovanni. Piccolino, viso dolce ed espressivo, umile all’inverosimile, sorridente di natura. Un’incontro di quelli che ti illuminano l’esistenza. 
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Il numero 12 a Subiaco: visita dei Monasteri di Subiaco

Numero 12

Il numero 12 tra le mura dei Monasteri di Subiaco

Quando Benedetto  decide di uscire dalla grotta del Monte Taleo, dove ora sorge il Monastero del Sacro Speco, comincia a fondare  un monastero dietro l’altro. Molti giovani decidono di seguire il suo esempio e Benedetto pensa quindi di fondare tanti piccoli cenobi lungo il corso del fiume Aniene, per sfruttarne l’acqua sia come fonte di vita, sia come forza motrice per i mulini. Attorno  al 500 fonda infatti 12 monasteri nel territorio attorno a Subiaco e pone all’interno di queste strutture un Pater, che faccia da guida del cenobio e 12 monaci.

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