Sant’Angelo in Formis

Sant'Angelo in Formis

Cosa vedere a Sant’Angelo in Formis!

La basilica benedettina che noi vediamo ora, visitando il borgo, non e’ altro che l’ultima parte rimasta di una grande abbazia benedettina, molto antica, creata in questo luogo per pregare, ma nasconde sotto le sue strutture, gli antichi natali della zona. Durante gli scavi archeologici che si sono susseguiti nel corso degli anni, innumerevoli simulatri ed indizi di varia natura, hanno evidenziato nel luogo la presenza del culto di Diana Tifatina. Dopotutto il monte Tifata, con la sua vegetazione lussureggiante, l’abbondanza d’acqua e la sua fauna, ha certamente facilitato la creazione di un tempio per ringraziare gli dei di cotanta ricchezza.

Sant'Angelo in Formis

Sant’Angelo in Formis: i culti più antichi

Abbiamo infatti terracotte votive del IV secolo a.C. che testimoniano gia’ una stabile presenza religiosa sul posto e gia’ le popolazioni piu’ antiche insediate in questi luoghi, gli Opici, avevano una divinita’ naturale chiamata Gran Madre di cui sono state scoperte delle statuette votive in tufo, mentre tutto attorno il ritrovamento di statuette dedicate al Dio Ati con astragili , dadi sacri a Cibele, hanno fatto comprendere agli archeologi  che nel periodo di influenza ellenica , la zona continuo’ ad osservare questo culto.  La somiglianza dell’Artemide greca alla Diana Tifatina e’ la conseguenza di questo sviluppo nel corso dei secoli, aiutato da tradizioni e racconti mitologici, che sostituiscono la divinita greca con una piu’ italica Diana Cacciatrice, fino all’avvento del Cristianesimo.

Sant’Angelo in Formis: il cattolicesimo

In realtà pero il culto non si ferma con la nuova religione, se poco prima dell’anno 1000 Papa Martino II rimprovera il vescovo di Capua per permettere ai suoi parrocchiani di continuare questo culto. Secondo alcuni archeologi, le 14 colonne interne che dividono oggi la chiesa, sarebbero una parte di queste antiche colonne databili I secolo a.C. In realtà nulla e’ certo, perché l’altezza delle colonne, non rispetterebbe la proporzioni dettate da Vitruvio, ed i cambiamenti in tutti questi secoli, le riparazioni, e gli adeguamenti, non sono sempre facilmente leggibili. Per esempio sappiamo che Silla nel 74 a.C, ordina la ricostruzione del tempio, come e’ ricordato sul pavimento, mentre Vespasiano circa 100 anni dopo lo ristruttura.

Visita Sant’Angelo in Formis: visita guidata di Sant’Angelo in Formis


Ma il culto pagano, secondo la tradizione vacilla nel momento in cui San Prisco, viene lasciato da Pietro Apostolo sulla via Acquaria a predicare il Vangelo. Egli sarebbe stato eletto primo vescovo di Capua, ma secondo alcuni antichi codici Cassinesi, invece Prisco sarebbe stato martirizzato una volta giunto sulle nostre coste, proprio per aver distrutto il tempio della Dea Diana Tifatina. Anche la distruzione del tempio rimane quindi in termini quasi leggendari, ma quasi sicuramente fu opera del Vandali, giunti a Capua nel 455 che distrussero la città e questo tempio, dando quindi la possibilità ai Longobardi alla fine del VI secolo di costruire la prima chiesa cristiana, dedicata a San Michele Arcangelo.

Sant’Angelo in Formis: i Benedettini

I buoni rapporti tra i Benedettino ed i principi Longobardi, permetteranno sicuramente nel 1073 all’Abate Desiderio di Montecassino di costruire in questo luogo, una chiesa ed un monastero secondo il suo gusto, come sottolinea l’epigrafe all’ingresso. Purtroppo nel 1400  per decreto Papale la Basilica fu tolta ai Benedettini e subi’ tanti passaggi di mano. Ma ora la vostra guida turistica di Sant’Angelo in Formis vi inviterà ad entrare per vedere che cosa i Benedettini hanno lasciato del loro passaggio.

Visita Sant’Angelo in Formis: l’esterno

Di sicuro in passato vi si accedeva attraverso una strada che saliva da Capua, che arrivava ad una scalinata di 12 gradini, il basamento dell’antico tempio. Il porticato e’ stato rifatto circa un secolo dopo la costruzione della basilica, con archi gotici, dove prima dovevano essere semicircolari, come si vede bene in un affresco nel catino absidale ed utilizzando colonne spaiate, ma usate un maniera speculare. L’architrave ricorda la costruzione voluta dall’Abate Desiderio, al di sopra una lunetta con la Madonna Orante tra due angeli, ed ai lati,  quattro oggive , con le storie dei due eremiti Antonio Abate e Paolo da Tebe.

Visita Sant’Angelo in Formis: l’interno

All’interno della basilica ai lati 2 splendide acquasantiere, una ricavata in un’ara romana, l’altra realizzata in un capitello romanico. Il pavimento attuale e’ un insieme di più epoche, dal vecchio pavimento del tempio, a quello longobardo, fino a quello romano, con degli splendidi alberi del bene e del male contemporanei alla costruzione della basilica che portano un tocco di esotismo e la traccia della cella dell’antico tempio di Diana, al centro della navata maggiore.
Sulla sinistra dell’altare il pulpito, a cui manca purtroppo la decorazione a mosaici.

Visita Sant’Angelo in Formis: gli Affrreschi biblici

Ma i colori dell’abbazia sono altri!  Gli affreschi di Sant’Angelo in Formis sono pronti a stupirvi. 96 affreschi , di cui 7 extrabiblici, del periodo romanico bizzantino. Dalla parte opposta, nella controfacciata: il Giudizio Universale. La ricchezza delle figure ed il loro risvolto altamente culturale e spirituale sottolinea come questo luogo fosse abitato da monaci tra i piu’ culturali dell’epoca. Sulle navate laterali , episodi dell’Antico Testamento  disposti su due registri in riquadri divisi da alberi, mentre nella navata centrale si sviluppano i temi del Nuovo Testamento, con i miracoli, le parabole e la storia di Cristo., divisi stavolta su tre registri e separati da colonnine.

Visita Sant’Angelo in Formis: gli Affreschi extrabiblici

Proprio in questa zona si localizzano le 6 storie extrabibliche: il martirio di San Pantaleone, la Sibilla Cumana e  la discesa agli Inferi,  e poi esternamente i 4 episodi della vita degli eremiti. Grazie al fatto che furono voluti dall’Abate Desiderio, e finanziati dal principe normanno Riccardo I, possiamo datare gli affreschi tra il 1072 ed il 1087, notando anche che Desiderio viene raffigurano vicino all’altare con il nimbo quadrato. Purtroppo non possiamo sapere nulla sull’artista o sugli artisti che hanno realizzato questo splendore. I critici parlano comunque solitamente di 4 mani diverse, ma chissa’….

Visita Sant’Angelo in Formis: consigli per la visita

Per la spiegazione del ciclo pittorico…. prenota una visita guidata!

Se vi piacciono gli affreschi, non mancate una visita ad Anagni


Tour: Visita di Sant'Angelo in Formis

Visita guidata di Sant'Angelo in Formis con una guida turistica

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Prezzo valido fino a: 30-12-2040

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