L’ appartamento nuovo della Reggia di Caserta con una guida turistica

Appartamento nuovo


L’ appartamento nuovo della Reggia di Caserta

Vieni con noi a visitare la Reggia di Caserta. La sala di Marte e’ la prima delle anticamere del cosidetto Appartamento nuovo, e veniva utilizzato per ricevere i nobili titolati. Fu realizzata nel periodo Murattiano che affido’ il progetto all’architetto Antonio de Simone chiedendogli di celebrare le virtu’ militari francesi, cosi capaci da aver conquistato Napoli. L’affresco della volta si deve ad Antonio Calliano ed e’ stato realizzato  nel 1815 ed e’ intitolato il trionfo di Achille protetto da marte, e la morte di Ettore.

Le sovrapporte sono nuovamente ispirate alla guerra di Troia, mentre sul camino Valerio Villareale il siciliano, ha realizzato il bassorilievo di Forza, Prudenza e Fama. Sulle pareti corte invece campeggiano 2 Vittorie alate.  Il pavimento in marmo ( verdi antichi, alabastro, vitulano e bianco di Carrara) di manifattura napoletana e’ stato realizzato nel 1815, decorato con un morivo  geometrico a stella al centro di un esagono inquadrato da una greca.

l’appartamento nuovo: l’arredo della sala di Marte

Al centro del salone si trova una monumentale coppa in alabastro donata da Pio IX a re Ferdinando II per ringraziarlo di averlo  ospitato nel periodo della Repibblica Romana. La coppa e’ di origine romana, mentre il piedistallo e’ della prima meta dell’ottocento. Le consolles in marmo orientale sostengono un busto di Arianna, sposa di Dionisio, con incastonato un orologio, mentre sul piedistallo in legno con su rappresentati animali, trofei, strumenti musicali ecc.. Questo busto arrivo’ a Caserta da Roma nel 1852, con un diadema di bronzo ed una campana di vetro andati purtroppo persi. Completano l’arredamento un vaso in porcellana con manico in bronzo dorato, 4 candelabri in bronzo, e 8 sgabelli a faldistorio in legno intagliato.

La sala di Attesa nell’appartamento nuovo

La sala di Astrea era dedicata agli Ambasciatori e sulla volta si trova l’affresco del francese Jacques Berger che raffigura Astrea, mitica dea della giustizia che affianca la Verita’ e l’Innocenza, mentre scaccia la Prepotenza, l’Ignoranza e l’Errore. Secondo la tradizione per le fattezze di Astrea l’autore si ispiro alla Regina Carolina Bonaparte moglie di Murat. Astrea vien di nuovo rappresentata in tutti i bassorilievi dorati della volta, ma soprattutto  nei due grandi gruppi di altorilievi in stucco dorato delle pareti brevi.

La sala di Astrea: le decorazioni…

Verso la sala del trono campeggia Rarione in mezzo a Stabilita’ e Legistazione di Valerio Villareale, mentre di fronte verso la camera di Murat si trova Astrea tra Ercole e il Regno delle Due Sicilie. In questo secondo Altorilievo Ercole stringe in mano il giglio farnesiano, mentre il Regno delle 2 Sicilie ha come corona il cavallo turrito simbolo di Naoli e sullo scudo il simbolo della Trinacria. Astrea invece ha in mano una bilancia ed un pendoloche rappresentano la giustizia che governa il regno.

La sala del trono dell’appartamento nuovo

la Sala del Trono rimase per lungo tempo senza decorazioni, i lavori iniziati nel 1811 furono terminati solo in occasione del Congresso degli scienziati italiani nel 1845 per volere di Ferdinando II. E’ lunga piu di 40 metri ed e’ illuminata da 6 finestre, per far luccicare tutte le dorature che abbondano. Sulle pareti corte 2 bassorilievi in stucco dorato opera ti Tito Angelini e Tommaso Arnaud e raffigurante la Fama ( la figura femminile dietro il trono riporta la scritta FII ferdinando II e MT Maria Teresa e la dicitura Ferdinando II nell’anno Xv suo regno fece compiere questa sala), mentre lungo le pareti lunghe si trovano pilastri corinzi, con capiletti e sovrapporte  con simboli borbonici e onorificenze del Regno.

Ancora decorazioni

Lungo l’architrave che corre tutto lungo la sala  ci sono i ritratti di 40 re di Napoli da Ruggero il Normanno a Ferdinando II di Borbone, mentre al centro della volta si trova un magnifico affresco del napoletano Gennaro Maldarelli intitolato La posa della prima pietra del Palazzo il 20 Gennaio 1752, e tutto intorno i dodici stemmi con i nomi delle Province del Regno delle Due Sicilie. Sul fondo della sala si trova  il trono in velluto celeste , in legno intagliato e dirato con ai braccioli 2leoni alati e 2 sirene simbolo di Napoli. A giudicare dalla base in legno nero potrebbe essere un trono da barca utilizzato da Ferdinando dopo la Restaurazione

La sala del consiglio dell’appartamento nuovo

La Sala del Consiglio fu completata nell’ottocento ed e’ molto piccola se paragonata a quella del trono. La volta ha un affresco di Giuseppe Cammarano  Pallade che premia le Arti e le Scenze per mezzo del Genio della Gloria. Sulle pareti invece 3 tele ottocentesche realizzate da importanti artisti dell’Accademia Napoletana Abramo che scaccia Agar e Ismaele alla presenza di Sara e Isacco, di Raffaele Postiglione La zingara che predice a Felice Peretti l’ascesa al Pontificato (futuro Sisto V) di Tommaso de Vivo e Cornelia medre dei Gracchi di Francesco Oliva.

I busti della sala del consiglio

I busti nella sala del Consiglio rappresentano Francesco I e sua moglie Maria Isabella, mentre le consoles in legno dorato, i candelabri in bronzo con base in marmo i lampadari, le specchiere il camino in marmo di Santangiolo, ed il tavolo in stile neobarocco di Raffaele Giovine completano l’arredamento. Sul tavolo medaglioni di porcellana, davanti alla specchiera un vaso dorato ed ornato con puttini alati e foglie di acanto.

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